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Cucina non é mangiare, é molto, molto di più H. BECK

SFRAPPOLE

SFRAPPOLE

Giuro che non ci stavo pensando!

Non ci stavo pensando almeno finché non le ho notate nella vetrina del fornaio…!!!

Le SFRAPPOLE non sono un dolce che mangi tutto l’anno o, almeno, non ti passano costantemente per la mente.

 

Il periodo di Carnevale, quando ero bambina, era atteso con gioia.

Ho netti ricordi che le maestre delle elementari cominciarono presto a farci imparare il nome delle maschere e le associazioni alle relative regioni italiane che rappresentavano.

Le finestre delle classi venivano decorate con colori per vetro e le facce dei singoli personaggi ci guardavano dall’alto..

 

Giornate e giornate passate a colorare, creare maschere con cartoncini colorati, vestiti con la carta crespa.

Inutile dire che la figura più gratificante e rappresentata era quella di Arlecchino con i suoi mille colori..

 

Ogni anno si cambiava o adattava l’abito: quando diventava troppo corto o stretto a causa della  crescita..

Ricordo mamma che, alla sera, rimaneva in piedi fino a tardi per sistemare pizzi, orli, arricciare, drappeggiare…era bravissima con ago e filo! 

I miei vestiti erano sempre invidiabili ed il mio orgoglio alle stelle..

Si lavorava tantissimo con la fantasia e si aspettavano, con impazienza, i momenti in cui trasformarsi:  fate, odalische, regine, orsetti, pirati, sceriffi o l’intramontabile ZORRO!!!

 

Per noi bolognesi era tradizione andare in centro, con i nonni, dove una grande sfilata di carri allegorici, rumoreggianti di musica a tutto volume, procedeva per via Indipendenza per fermarsi a farsi ammirare in Piazza Maggiore.

Carnevale era nell’aria!!!!

Damine, Pirati, Moschettieri, Diavoletti, Api che correvano tra coriandoli e stelle filanti spray…..tanto freddo ma non si sentiva.. ..troppa era la voglia di divertirsi!!! Ho ancora il rammarico di non essermi mai travestita da sceriffo!!

Alla fine della giornata c’era il discorso enfatico di chiusura del Dottor Balanzone, con i suoi libri sotto al braccio (allusione all’Università famosa nel mondo), che dall’alto della sua erudizione chiudeva il periodo più godereccio dell’anno per tornare al rigore quotidiano.

 

Rientrando a casa, ferma ad un semaforo, mi sono sorpresa a cercare di elencare a memoria i nomi di tutte le maschere che conoscevo con le relative regioni di provenienza..

Il Dottor Balanzone per Bologna.. facile!

Arlecchino Milano, Gianduia Torino, Pulcinella Napoli, Brighella Bergam0, Pantalone e Colombina Venezia.

Ho uno Stenterello nei miei ricordi ma, perdonatemi, non ricordo proprio a chi associarlo..

 

Se chiedo ora a mio figlio chi é il Dottor Balanzone mi guarda con gli occhi spalancati! ..chissà perché!

Certo, si può vivere anche senza saperlo, ma a me dava tanta gioia questo periodo dell’anno in cui si saltava una manciata di ore di lezione per festeggiare facendo merenda, in classe, tutti assieme.

 

Ma guarda, tutto questo bailamme di ricordi per aver visto vassoi pieni di SFRAPPOLE nelle vetrine dei fornai e delle pasticcerie..

In ogni regione o città Italiana esiste l’equivalente di questa pasta fritta, chiamata con nomi diversi, che si ripropone puntualmente in questo periodo dell’anno modificata in qualche piccolo ingrediente.

 

Ahimè, sono negata per le fritture ma mia suocera é veramente brava. Le sue SFRAPPOLE sono talmente sottili e friabili che si sciolgono in bocca.  ..chiederò la sua collaborazione per togliermi questa voglia!

La scusa a me stessa? Carnevale é poi solo un giorno all’anno…   :-))))

 

SFRAPPOLE di CARNEVALE

 

INGREDIENTI

 

  • 260 gr di farina
  • 1 uovo
  • 15 gr di Cognac o Brandy
  • 50 gr di succo d’arancia
  • 10 gr di burro
  • 8 gr di zucchero a velo
  • un pizzico di sale
  • strutto per friggere
  • zucchero vanigliato per decorare

 

PROCEDIMENTO

 

Fare un impasto da sfoglia con tutti gli ingredienti e lavorare molto: l’impasto deve risultare elastico e morbido. Stendere la pasta sottile come una garza, tagliare con la rotella delle strisce larghe 4 cm e lunghe 15 cm.

Incidere le strisce in modo longitudinale eseguendo 3 tagli paralleli.

Friggere nello strutto bollente e muoverle con un forchettone.

Quando saranno dorate scolarle ed asciugarle su carta gialla o assorbente.

Mettere su un piatto da portata e cospargere a pioggia con zucchero vanigliato.

 

 

 

 

 



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