Instagram

Instagram

Cucina non é mangiare, é molto, molto di più H. BECK

PANONE

PANONE

 

Ecco che all’arrivo della sera migliaia di luci si sono accese come per magia!!

Qualcosa è cambiato!

La riconosco! E’ finalmente nell’aria!

L’atmosfera di festa, pronta all’appuntamento, gioiosamente fa capolino sotto i portici illuminati e dai negozi riccamente decorati… Tutto sembra diverso dalle solite serate invernali..

Tutta la stanchezza sparisce per lasciare posto ad una grande energia: sarà un periodo intenso di super lavoro. Siamo pronti ad accoglierlo.

 

Decorare casa per renderla calda ed accogliente.

Cominciare a sfogliare libri, riviste, blog culinari ed il preziosissimo ‘ricettario familiare’ per trovare tra le ricette ‘La ricetta perfetta’.. perché diciamocelo, nel periodo per eccellenza dei regali, tutto deve essere donato nel modo migliore a chi vogliamo bene.

 

Con Dicembre partono i grandi lavori: week end passati a sfornare biscotti e dolci, a preparare liquori handmade, a pianificare pulizie e organizzare cene o pranzi augurali: c’è la cena dello Sport, degli Amici, degli Zii e Cugini, della Scuola.. per arrivare alla cena ed ai pranzi Familiari della Vigilia, Natale e Capodanno… ma quanto mangiamo!!!!

Se é vero che cucinare é regalare qualcosa di noi, vuoi non preparare il solito PANONE da distribuire ad amici, parenti e zie veterane che per anni ci hanno fatto dono loro delle tradizioni? Ormai se lo aspettano!

Il mio PANONE fa parte della tradizione Bolognese ma in una versione molto personalizzata..

 

E’ un dono che porto nel cuore, sin da bambina, quando mia zia ne preparava uno tutto per me pieno di tocchetti di cioccolato fondente al posto dei canditi che non amavo.. ditemi se non era un regalo espressamente dedicato a me.. che emozione!

Sto pensando che è questo che Le racconterò quando le porterò il mio PANONE, quando, chiusa nel suo mondo, non ricorderà per più di 10′ chi sono ma mi chiederà comunque e sempre, per un mistero incomprensibile, di mio figlio con ‘quei bellissimi occhi azzurri’ (cit.).. quando ‘si dimenticherà di assaggiare’ questo dolce.. Sarà comunque e sempre il ‘dolce del legame’ a ricordare questo e tanto altro che ha fatto Lei per me.

 

Oggi la mia micro cucina è diventata, come per miracolo, una grande officina alimentare. Tutto organizzato, dalla spesa alle lavorazioni di oggi. Un lavorio frenetico dove c’è chi trita, chi impasta, chi porziona negli stampi.. ci sentiamo alternativamente in alcuni momenti Babbo Natale ed Elfi instancabili in altri..

 

Qui c’è fretta di iniziare, fame di emozioni, voglia di condividere, tante cose da preparare.

Il tempo sembra pochissimo.. un po’ come gli Elfi soffriamo della sindrome della paura di non arrivare in tempo.. :-))

Tra più o meno 14 panoni (+1 per me), 8 torte di riso, almeno 3 infornate di biscotti e chissà cos’altro sarà NATALE!

 

Bando alle ciance.. AL LAVORO!!!

 

Caspiterina, abbiamo dimenticato carte, nastri, fiocchi, bigliettini… beh, almeno anche domani sappiamo cosa fare..

 

Panone

Dose per 3 tortiere di stagnola 20 cm di diametro

 

  • 150 gr di zucchero
  • 400 gr di farina
  • 500 gr di marmellata a scelta prugne, mele cotogne, pere  (io uso solitamente arance o fichi)
  • 150 gr cioccolato fondente tagliato a tocchetti
  • 100 gr arancia candita tritata
  • 100 gr cedro candito tritato (frullare i canditi leggermente infarinati)
  • 150 gr mandorle tostate e tritate grossolanamente
  • 150 gr noci sgusciate e tritate grossolanamente
  • 100 gr di uva sultanina ammollata e lavata
  • 20 gr cacao in polvere
  • 150 gr miele
  • scorza grattugiata di 1 limone (solo la parte gialla perché la pellicola bianca è fortemente amara)
  • 1 cucchiaino raso di spezie a piacere (cannella, chiodi garofano, noce moscata ecc.)
  • 1 bicchiere di latte (150 gr)
  • 1 bicchiere vino bianco (150 gr)
  • 50 gr olio
  • 150 gr burro ammorbidito
  • 4 uova
  • 2 bustine lievito per dolci per (circa 32 gr)
  • liquore alla mandorla amara, marsala, amarene per decorazione
  • sale q.b.

 

Procedimento

 

Il procedimento è abbastanza semplice ma ricco di ingredienti.

Storicamente, dalla ricchezza, il dolce indicava come erano andati i raccolti dell’anno.

Come tutte le ricette della tradizione locale ogni famiglia ha la sua piccola variante che lo rende riconoscibile ed il migliore da ricordare nell’arco della sua vita..

 

Mescolare bene tutti gli ingredienti unendo, per ultimo, il lievito.

Porzionare nelle tortiere di alluminio imburrate ed infarinate.

Decorare con amarene (se piace) altrimenti esclusivamente con mandorle intere.

Cuocere in forno caldo a 180° per 35-40′.

Una volta sfornato pennellare la superficie con un mix di il liquore alla mandorla amara, marsala secco ed un po’ di sciroppo di immersione delle amarene. Quando preparate questa miscela di quantità a piacimento state abbondanti perché poi vi servirà per ripetere le pennellate della superficie.

Per mantenerlo sigillare la tortiera con carta stagnola.

E’ un dolce che si prepara per tempo e si conserva a lungo a patto di ripetere periodicamente l’operazione di bagnatura con i liquori.

 

E’ molto ricco e sostanzioso ma io preferisco una versione molto più semplice (ma non troppo light).

A mio gusto personale diminuisco notevolmente le dosi di canditi, elimino le ciliegie decorative ma compenso abbondando con cioccolato e pinoli al posto di una parte di canditi.

E’ un dolce sempre modificabile pur rimanendo buono e ricco come si addice alla ricchezza e opulenza del Natale.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *