Instagram

Instagram

Cucina non é mangiare, é molto, molto di più H. BECK

Tag: summervibes

SAN GIOVANNI IN PERSICETO

SAN GIOVANNI IN PERSICETO

    A volte siamo così concentrati a pensare a viaggi nei posti lontani che sottovalutiamo la bellezza e la particolarità di quelli dietro a casa, vuoi anche solo per una cena in un ambiente da ‘favola’ per grandi e piccoli. SAN GIOVANNI IN PERSICETO fa […]

FOCACCINE SOFFICI

FOCACCINE SOFFICI

Solitamente preparo queste FOCACCINE sfiziose quando passiamo la giornata al mare (ripiene di affettato e formaggio oppure di carne pomodoro e insalata) ma sono molto versatili e sono state servite anche ai vari compleanni dei bambini decorate a ‘faccine’ con rondelline di olive e verdurine. […]

BAGELS

BAGELS

Siamo all’inizio di Settembre e fa ancora caldo…

Approfitto di questo periodo più clemente per fare uscite, brevi ma costanti, alla scoperta e ricerca di luoghi, nei miei dintorni, che mi trasmettano energia positiva.

L’appennino (Bolognese, in questo caso) è perfetto: non troppa strada da fare ma subito immersione nel verde della natura e chicche paesaggistiche da imprimere nei ricordi… ciò che mi serve proprio usciti da questo lookdown ansiogeno che ancora minaccia infingardamente!

Non sempre ho voglia di pranzare o cenare fuori, strascico di un periodo che mi ha portato verso l’essenziale e verso le situazioni di ‘raccolta’… (tolleravo anche prima, a malapena, i luoghi rumorosi e caotici).

Prediligo magari prepararmi qualcosa a casa e gustarmelo nel mezzo del paesaggio in cui sono circondata, non voglio perdermi nemmeno un minuto di queste immersioni..

 

La preparazione di oggi ha preso spunto dalla ricetta nel libro di Barbara Toselli “FACCIAMO COLAZIONE?” libro che ho scelto anche per la fotografia: così pulita, essenziali, delicata.. oltre che per l’argomento ovviamente a cui sono molto, molto sensibile… 🙂 Sbirciate il profilo e capirete!  https://www.barbaratoselli.it/

Le sue ricette sono sempre molto ‘coccolose’ e le immagini non sono da meno, bella l’atmosfera.

Quando un libro mi piace mi gira sempre per le mani e questo è quello che è successo.. per iniziare ho scelto i BAGELS, un pò lunghetti nel procedimento ma molto versatili nel ripieno salato o dolce che sia:  salmone, insalata, formaggi morbidi, verdure… oppure mangiati al naturale a sostituzione del pane tradizionale.

 

Per essere stato il primo tentativo non è andata affatto male!!

Gustati poi nel verde in un micro Eden pre-montano ha fatto il resto…

 

Questi ‘paninotti’ sofficiosi e di gusto un po teutonico mi hanno sempre incuriosito e tentato al momento di uno spuntino veloce o di un brunch domenicale nelle panetterie o pasticcerie del centro di Bologna.

La loro storia è datata, già nel 1600 si parla di questi panini che in Polonia venivano omaggiati alle donne in occasione del parto come simbolo di buona sorte e di ciclo della vita…

 

Se girate per gli Stati Uniti, il Canada, la Germania, la Gran Bretagna o grandi comunità ebraiche li trovate ovunque: importati dagli emigranti polacchi nel 1900. Sono caratterizzati da un impasto lievitato e morbido a ciambella che viene cotto in 2 momenti diversi: prima bolliti in acqua e poi cotti al forno. Semplici o ricoperti di semini (sesamo, girasole o lino).

Non vi ricordano vagamente i Bretzel di origine austro-tedesca??

 

Andiamo con queste nuvole di pane…

 

BAGELS

 

INGREDIENTI (6 pezzi di medie dimensioni)

  • 450 g farina ‘0’
  • 225 ml acqua tiepida
  • 1 cucchiaino di lievito di birra secco
  • 2 cucchiaini di malto d’orzo
  • ½ cucchiaino di sale
  • Cottura e finitura:
  • 1 cucchiaino di malto d’orzo, semi misti (sesamo, sesamo nero, girasole, lino, pappavero)

Farcitura:

  • Prosciutto cotto
  • Cetrioli
  • Uova sode
  • Pomodori
  • Insalata
  • Senape piccante

 

Mettete le farine, il lievito e l’acqua in una planetaria con frusta a gancio e lavorate per 3′ a bassa velocità. Unite il malto e aumentate la velocità di 1 livello per 5′. Aggiungete infine il sale e continuate a lavorare finchè non si staccherà dalle pareti della planetaria. E’ un impasto consistente, può essere lavorato con molta energia anche a mano su un piano di lavoro. Mettete l’impasto in una ciotola, coprite con una pellicola e mettetelo a lievitare nel forno spento con la luce accesa per 60′. Rovesciate l’impasto su un piano e dividetelo in 6 parti uguali.

Arrotolare ogni parte formando un rotolino di 20 cm cercandi di mantenere costante lo spessore.

Avvolgere il palmo (senza il pollice) con il rotolino sovrapponendo leggermente le estremità sotto il palmo. Arrotolare nuovamente muovendo la mano avanti e indietro per sigillate gli estemi ed avere la forma a ciambellina.

Il foro centrale deve essere abbastanza grande perchè cuocendo si restringerà.

Posizionare le ciambelline distanziate su placca coperta di carta forno, coprire con un telo e lasciare lievitare 30′.

In una pentola grande portare a bollore 2 ldi acqua con il malto d’orzo e lessare 2-3 per volta per 45”, schiumarli ben distanziati a sgocciolare su una griglia.

Fare raffreddare 2-3′ e poi passare solo la superficia in un piatti in cui avrete versato il mix di semi.

Sistemare ben distanziati sulla teglia dricoperta di carta forno pulita lasciando la parte coperta di semi verso l’alto.

Cuocere 18-20′ in forno a 200° (avendo l’accortezza di girare la teglia dopo 10′) finchè ben dorati e lucidi.

Raffreddarli sulla griglia poi tagliarli a metà e farcirli a fantasia.

 

N.B. io li ho farciti con quello che avevo in casa: prosciutto cotto, uova sode, cetrioli, pomodori, insalata, senape piccante. La guarnizione della calotta è ai semi di sesamo. Semplici, freschi, leggeri e… buoni!! 🙂

BORGO DI TRESANA

BORGO DI TRESANA

Immersione nel BORGO DELLE ORTENSIE… Fiore che AMO e considero IL FIORE per eccellenza! Siamo a quasi 1.000 metri, sempre nell’Appennino tosco-emiliano, nel comune di PORRETTA TERME.. terre di BOLOGNA per capirci..!   Un sentiero nel bosco per arrivare a questo borgo immerso nelle ortensie, […]

BORGO LA SCOLA

BORGO LA SCOLA

La dimostrazione che la bellezza è davvero dietro casa…sotto agli occhi e a portata di mano!   LA SCOLA è un Borgo dell’Appennino bolognese piccolissimo ma ricco di storia| Ero stata qui tantissimi anni addietro e già mi aveva colpito…oggi lo sono andata a ‘cercare’ […]

ALTIDONA

ALTIDONA

Vicoli così stretti da poter entrare nell’intimità delle case direttamente dalle finestre ad altezza fianchi…

 

La semplicità!

Percorrere il dedalo tra le case ed essere rapiti verso mezzogiorno e mezza dal profumo strappa cuore di pommarola e basilico!

Come fai a contenere la voglia di suonare alla porta ed auto invitarti a quella tavola???!!!

ALTIDONA

 

Fa parte dell’Unione Comuni Valdaso in provincia di Fermo a 5 km dal mare.

Gli albori la vogliono già insediamento dei Piceni.

 

Piccolissimo borgo caratteristico, con una cinta muraria ristrutturata da pochi anni da visitare in pochissimo tempo ma di cui ne vale veramente la pena..

 

 

 

Bellissimo il Belvedere per il colpo d’occhio sul paesaggio variegato circostante.

 

Una torre di avvistamento affacciata sulla Valdaso, la particolare Villa Montana e Cisterna romana poste nell’antica contrada di Borbolano, luogo del castello sprofondato in mare nell’Alto Medioevo.

 

 

 

Non c’è forse molto altro da dire se non di vedere!!

MORESCO

MORESCO

Moresco, Lapedona, Altidona.. passeggiando nei borghi tra un bagno nell’Adriatico ed una cena al fresco delle colline marchigiane. MORESCO a dominare la valle dell’Aso, con la sua forma ellittica del castello. il più piccolo Borgo-Castello della provincia di Fermo. A 405 m di altezza ed […]

CAMPOFILONE

CAMPOFILONE

Prosegue il mio percorso alla scoperta dell’entroterra di Fano, tra giornate all’insegna di bagni a mare e gite ‘fuori porta’.. In questo angolo di Marche baciato dal paesaggio che si interseca ad ogni colpo d’occhio portandoti prima verso il turchese del mare, passando per il […]

TORRE di PALME, tra i borghi delle MARCHE..

TORRE di PALME, tra i borghi delle MARCHE..

Le Marche le conosco!

Alcune zone molto bene come il Pesarese ed i suoi dintorni, la Gola del Furlo, la Carpegna, Urbino, Urbania, Numana, Sirolo and so on… altre zone molto meno!

 

Una regione che ha il dono di poter offrire un paesaggio unico, un delicato puzzle fatto da mare, colline e montagne a brevissima distanza. ADRIATICO, COLLINE e MONTI SIBILLINI la circondano.

Quest’anno, al seguito dei miei cognati, ho scoperto la zona intorno a Fermo: una rivelazione!!

Oltre al mare, borghi meravigliosi incastonati tra mare e collina.

 

Giornate rubate alla spiaggia per ‘bighellonare’ in giro.

La prima scoperta è stata TORRE di PALME, un borgo meravigliosamente tenuto senza la sensazione di artefatto, a 104 m di altitudine con i suoi scorci ed il suo silenzio!

Siamo nel comune di FERMO, sul versante meridionale del litorale marchigiano. A metà strada tra Porto San Giorgio e Marina di Altidona.

Tutti d’accordo nella decisione di tornarci per gustare una cenetta tipica locale aspettando il tramonto… è veramente piena di localini interessanti.

 

Gironzolare senza meta tra le stradine acciottolate è una sorpresa per poi sbucare nella piazzetta Lattanzi con la sua terrazza panoramica da cui si gode una vista bellissima del litorale e della campagna alle spalle.

Dopo salite e discese ci si può rinfrescare, anzi imperativo ‘SI DEVE’, e avventurare nel sottostante Bosco del Cugnolo: 2 km agevoli che portano alla Grotta degli Amanti

 

Il piacere dei percorsi alternativi alla folla estiva è qualcosa a cui sono sicura di non voler più rinunciare…!!! Ciò non toglie un bagno ‘ristoratore’ al rientro dall’entroterra.. :-))

Voglio stupirmi e godere di questa Italia incredibile.. domani spazio alle tipicità culinarie…let’s go on!

 

Qualche infarinatura per chi volesse approcciarsi a questo territorio, solo qualche riga per incuriosire e prendere confidenza:

 

TORRE PALME è una piccola frazione del comune di FERMO.

Grazie a tracce di insediamenti a partire dal VI secolo a.C. si è potuto risalire all’origine di questo borgo nato dallo spostamento di antichi abitanti che si rifugiarono in collina, dal litorale, per sfuggire alle incursioni dei pirati.

Si arriva dalla vicina uscita autostradale di FERMO sulla A14. Da qui imboccare la SS16 in direzione Sud per poi svoltare a destra sulla SP84: nell’arco di pochi minuti si raggiunge la meta.

 

Anche se siete di passaggio ne vale veramente la pena visto che la visita non vi ruberà più di un’oretta ma vi lascerà sicuramente soddisfatti.

Il percorso va fatto rigorosamente a piedi partendo dal parcheggio situato all’ingresso del Borgo. Perdersi tra le stradine della struttura medievale sarà piacevole: é interdetto il traffico alle auto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel cammino incontrerete la Chiesa di Sant’Agostino, dedicata al vescovo di Ippona, e subito dopo la minuscola chiesetta di San Giovanni. Proseguendo, in successione, si arriva al Palazzo Priorale, sede del Municipio, ed all’antica Meridiana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se proseguirete, sempre con il naso all’insù come me, scorgerete la duecentesca Torre Merlata, una delle 6 torri del Castello posto a protezione della zona e la miriade di bandiere con il simbolo del Borgo che sventoleranno di un verde brillante sul cielo turchino.

 

Si prosegue trovando l’Oratorio di San Rocco e la Chiesa di Santa Maria a Mare dominata da una torre campanaria del XIV secolo per poi ‘respirare’ tutta la bellezza dei dintorni dalla terrazza panoramica con una vista imareggiabile.

 

 

 

 

 

 

 

 

Rientrando verso il parcheggio si può decidere di  scendere al fresco Bosco del Cugnolo, area floristica protetta attraverso un sentiero di circa 2 km abbastanza agevole. Da qui incontrerete, nel percorso, la Grotta degli Amanti che per i romantici deve il suo nome ad una vicenda drammatica che vede protagonisti 2 giovani innamorati (siamo nei primi anni del XX secolo).

Antonio e Laurina, così si chiamavano, decisero di morire assieme gettandosi nel vicino fosso di San Filippo.

Una chicca: nel piccolo Borgo è presente anche uno stabilimento Idropinico (cure a base di acque minerali) che sfrutta le acque palmensi del fiume Piceno che sgorgano a 16° per la cura delle malattie del ricambio e dell’apparato digerente. Lo stabilimento aperto dal lontano 1950 è interessante anche per il grande parco di pini e palme secolari in cui è immerso e sorge dove sono state ritrovate tracce di  terme romane.

Penso questi accenni possano bastare per poter partire nell’esplorazione della zona..have a nice day  🙂